L'Assassino: Kill the Reality Show (7)

8.
Nell’oscurità della notte la pioggia torrenziale scende copiosa dal cielo, investendo le pareti del castello di Vaccamelata con sferzate micidiali che non sembrano comunque scalfire la calma serafica dell’edificio. L’acqua, scendendo a cascata, rende il granito lucido e gli dona una parvenza di movimento, come se potesse da un momento all’altro spiccare il volo verso il cielo color pece della notte.
Mentre il mondo fuori sembra una lavatrice in centrifuga, l’atmosfera nella sala banchetti è gozzovigliante. Nell’enorme stanza, 25x30, in cui potrebbe starci comodamente un bilocale arredato, è stato imbandito un catering di accoglienza degno di un faraone.
Tutti, senza esclusione alcuna, si stanno abbuffando con le prelibatezze ospitate sul tavolone posto al centro della sala. Anche le showgirl e le modelle che di solito si danno un contegno stanno ingozzandosi come oche all’ingrasso.
Le portate sono uno spettacolo sia per gli occhi che per lo stomaco: porcelli con spade infilate nel deretano, tacchini con in testa degli ananassi e anguille con in bocca anguille. E poi torte a forma di castello di Vaccamelata, un arrosto di cammello con al centro un grossa mannaia di marzapane e grandi piatti di qualsiasi contorno conosciuto nell’universo e persino insetti fritti alla fermata del tram.
Alcuni dei concorrenti già si conoscono per aver partecipato ad altri reality show oppure per qualche ospitata pagata profumatamente e questi se la ridono e si scambiano battute. Altri rimangono un po’ in disparte e osservano la scena smarriti come se non sapessero esattamente dove sono o perché sono capitati in quel manicomio.
Intorno a loro decine di telecamere che trasmettono le inquadrature più spettacolari, a partire dalle generose scollature di alcune partecipanti fino ad arrivare agli sguardi un po’ assenti e inebetiti dall’alcol
Naturalmente solo su canale mammamia i telespettatori possono godere 24 ore su 24 dei seni globulari siliconati e dell’espressioni intelligenti dei concorrenti. Sul canale nazionale sta girando la pubblicità: uno spot dove tutti sono belli, sani, sanno giocare a pallavolo e danno un deciso stop al sudore.
Il programma sulla rete nazionale riprende, stavolta non sul sorriso ardente di Donaldo Bucchi, ma sulle scene del banchetto pantagruelico che si sta consumando nel salone centrale del castello. Le telecamere svolazzano all’interno del finto soffitto sopra le teste dei concorrenti, scorrono dietro le pareti di cartongesso che riproducono in tutto e per tutto le crepe e gli arazzi che dietro vi sono celati. C’è persino una minitelecamera volante che riesce a sconfiggere le leggi di gravità grazie al magnetismo terreste; è uno degli acquisti più recenti della rete e con essa si posso effettuare delle riprese mai pensate prima, persino, e soprattutto, violare l’intimità di chi crede di non essere ripreso.
Le riprese indugiano ancora per un attimo sulle portate e sulle espressioni dei concorrenti, poi l’inquadratura torna in primissimo piano sul conduttore. I più attenti forse riusciranno a notare il punto nero sul naso di Donaldo, ma è solo un momento, perché il cameraman, inorridito, zooma in piano americano.
Donaldo, ovviamente, sorride. “Bene, come avete potuto notare, i nostri concorrenti stanno cenando, un piccolo cadeau della produzione per allietare la serata, anche perché tra non molto dovranno subito affrontare le prime nominations. E non sarà facile capire chi si vuole eliminare o lasciar vivere. Non manca molto, ma ancora dobbiamo svelare l’identità di quattro concorrenti, anche se qualcuno di voi a casa, cari telespettatori, l’avrà già indovinato o intuito. Dopodichè sarà anche necessario svelare i meccanismi del gioco, affinché tutti possano godere pienamente delle meccaniche dell’Assassino.”
Attimo di pausa studiato in cui sforna un altro sorriso a 62 denti.
“Ok, andiamo a conoscere gli ultimi 4 concorrenti dell’Assassino!”
Punta il dito in modo teatrale verso la telecamera, questa parte verso i monitor alle sue spalle che improvvisamente prendono vita.
La voce baritonale torna ad allietare i padiglioni di tutti quanti.
“Lui è venuto alla ribalta grazie ad uno scandalo di illeciti finanziari e ancora sotto inchiesta per 52 capi d’accusa in 16 diverse regioni, indagato per aggiotaggio, bancarotta fraudolenta, mimo thailandese, furto con scasso, manoarmata, manomorta e psicosfintere. Benvoluto da tutti e amico di molti. Ha deciso di prendersi una pausa partecipando al nostro gioco: Mimmo Portalanonnaaaa!!!
Gli schermi si illuminano su un viso da fotomodello con mascellone da ferro da stiro, ha un sorriso accattivante, di quelli che scambi per cordiali, ma che in realtà è il ghigno da predatore. Capello perfetto, nemmeno un pelo fuori posto e completo firmato che un operaio lo potrebbe pagare con vent’anni di stipendio.
“E’ uno dei critici cinematografici più famosi della bassa lomellina, ha tirato una torta in faccia a Fernardo Lasposta alla prima del suo film “Anche gli angeli scoreggiano”, scrive per un famoso settimanale di taglio e cucito. Lei è Marzia Giobolengooooo!!”
Marzia ha un bel sorriso, guarda la telecamera come se volesse assaggiarne un pezzo, ha lunghi capelli biondi che porta nascosti sotto una coppola marrone a quadretti. I capelli son talmente lisci che escono fuori dal capello tipo salice piangente. Nel complesso è una bella donna, anche se ha una cicatrice sotto l’occhio destro a forma di coppa del mondo.
I monitor per un attimo diventano neri, il viso di Marzia sparisce, gira per un istante il logo della trasmissione, poi la voce baritonale ritorna a presentare.
“Questo personaggio è sconosciuto praticamente a tutti, ma sappiate che ha partecipato con successo ad una puntata de “Il pranzo è servito” ed è riuscito a conquistare 14 primi e un solo formaggio, ha scritto un libro sulla metamorfosi dell’acaro da spiaggia. Lui è Norberto Cigollaaaa!!!”
Il personaggio ha la faccia da cocker, con guance cadenti e naso rincagnato, ha pochi capelli grigi sulla testa che rimangono sparati in alto come se avesse infilato due dita nella presa di corrente, non sorride, le labbra sono serrate in un’espressione contrariata e gli occhi sono acquosi proprio come quelli di un cane. Sembra che abbia una sessantina d’anni, ma in realtà ha da poco superato la quarantina.
“Bene, siori e siore, siamo giunti all’ultimo concorrente della prima edizione dell’Assassino, il reality show mai visto prima in nessun circuito televisivo. Ed eccolo! E’ una donna, ma non fatela arrabbiare, perché è una mercenaria, ha partecipato a decine di azioni militari, a 61 guerre assortite e ha sgominato da sola un’intera squadra di terroristi mangioni. Ultimamente è stata ospite di diversi talk show per difendere la sua femminilità sostenendo di non essere frigida e di aver copulato con più di 200 soldati. Lei è Arazza Marchinaaa!!”
Capelli neri tagliati corti, occhi color ghiaccio, aggressivi, inquietanti. Divisa militare, naturalmente. I tratti sono dolci, ma si induriscono intorno agli occhi e alla bocca, rughe di chi sorride poco ed è abituato soltanto a scattare sull’attenti o a imbracciare un fucile.
L’inquadratura spazia sullo studio, i monitor si spengono e la voce baritonale dello speaker sparisce. La telecamera inquadra il pubblico, per lo più formato da manichini beotamente sorridenti, alcuni spettatori in carne ed ossa applaudono, ma lo scroscio che si sente è esagerato e palesemente finto.
Buio per alcuni secondi ed ecco che riparte la pubblicità.

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