Il Papa (6)

Dall’urna per Marello e Momaba venne estratta La Trasfigurazione. Non era un miracolo semplice, ma di sicuro il meno arduo tra quelli rimasti nell’urna.
Iniziò l’africano, si mise al centro del palco e si concentrò per diversi minuti. Il pubblico attendeva con ansia.
Quando aprì gli occhi il suo viso iniziò a risplendere, dopodichè anche il saio iniziò a sbiancare, a diventare via via più chiaro. Il pubblico rumoreggiò con mugolii di approvazione.
Momaba mantenne una buona trasfigurazione per circa cinque minuti, poi cadde esausto su un ginocchio e ritornò ad essere l’africano di sempre.
Il pubblicò appludì e fischiò di approvazione, Momaba uscì soddisfatto dal palco. Ora toccava a Marello.
Rimase concentrato diversi minuti, era consapevole della buona prova dell’avversario e doveva raggiungere un grado di magnitudine superiore. Una volta pronto si portò al centro della scena, congiunse le mani in preghiera e inizio la Trasfigurazione.
Il suo volto e le sue vesti cominciarono a splendere talmente tanto da offuscare i riflettori, molti in prima fila dovettero chiudere gli occhi, le telecamere passarono al filtro solare, molti inforcarono occhiali da sole.
Il fulgore del cardinale durò sette minuti esatti e poi si esaurì. Non diede segni di cedimento, ma non appena uscì dal palco ebbe un mancamento, subito assistito dal medico di bordo.
La vittoria era indubbiamente sua. Marello Pompidore era in finale.
[CONTINUA]

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