Shutter Island

di Martin Scorsese
Drammatico
USA 2010
Medusa

Nell'autunno del 1954 gli agenti federali Teddy Daniels e Chuck Aule vengono inviati a Shutter Island, al largo di Boston, in un ospedale psichiatrico nel quale sono detenuti numerosi criminali psicopatici. I due agenti sono incaricati di trovare Rachel Solando, una pericolosissima detenuta condannata per omicidio e misteriosamente scomparsa, ma un uragano si abbatte sull'isola complicando la situazione . . .

Film tratto dall'omonimo romanzo di Dennis Lehane e diretto da Martin Scorsese, quindi si presuppone che ci sia della qualità.
I thriller psicologici e psicotici sono armi a doppio taglio con il rischio di cadere nel gia visto e nel ridicolo. SI non lo fa, tiene comunque legato lo spettatore a un sottile filo di suspance che non lo molla fino alla fine, ma non si può, a mio avviso, parlare di capolavoro.
Tessuto narrativo a tratti sfilacciato e lento, situazioni a volte irritanti e, diciamocelo sinceramente, si intuisce già dai primi venti minuti qual è il mistero e cosa si nasconde dietro la figura disturbante del protagonista.
Poi, per l'amor di dio, l'atmosfera è perfetta, l'inquietudine è l'emozione predominante, ma saltella come una ballerina ubriaca, e trascina tutto il baraccone verso la rivelazione, scontata. Ecco, forse rileggendo tutto quanto in questa chiave, sapendo in realtà qual è la verità, forse si apprezzerebbero di più determinati passaggi, incomprensibili, se non rapportati al finale, ma discretamente noiosi e lenti comunque.
I personaggi... ecco, anche qui non posso dare un giudizio imparziale e oggettivo, perché Leonardo di Caprio non mi è mai piaciuto, non lo trovo un attore da oscar, ma nemmeno da circolo teatrale. Non mi piacciono le sue espressioni, come recita, come rende visivamente le emozioni del protagonista. È un problema mio, ma in un film dove c'è lui parto sempre un po' sul chi va là. Gli altri fanno la loro sporca figura, soprattutto Ben Kingsley: lui si lo si può definire attore nel vero senso del termine.
Ecco, quindi togliendo dal mio giudizio ciò che è troppo personale e ciò che ho intuito troppo presto della trama, il film guadagna punti, perché oggettivamente non è male. Fosse per me il giudizio sarebbe 2, ma rendendolo privo delle influenze personali diventa un bel 3.
Giudizio: 3 su 5

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