The Dark

di John Fawcett
GB, Germania 2005
Horror

Adelle e suo marito James perdono la loro figlia Sarah, caduta in mare, ma il cadavere non viene mai trovato. I due incontrano una bimba morta sessant’anni prima, e Adelle capisce che quella è la chiave per riavere Sarah.

La cosa più bella di questo film? La scenografia, cioè il Galles, con le sue scogliere, l'oceano, i pascoli, ecc, ecc. Le pecore suicide e le pecore che omicidano. Sì, perché il film è tratto dal romanzo Sheep di Simon Maginn.
Spacciato come thriller, in realtà è un horror. Ne ha tutte le caratteristiche, nel senso che non sfora rispetto ai canoni: la musica inquietante in scene di suspense, porte che sbattono quando sai che sbatteranno e situazioni di pathos telefonato. Insomma, ormai è difficile sorprendere lo spettatore, ormai si intuisce cosa accadra nel 90% dei casi. Quello che resta è appunto il contorno e le tonalità di grigio volute dal regista, che rendono tutto molto british e un poco ovattato.
Non conosco il libro, probabilmente migliore, ma certi stereotipi hanno stufato e, purtroppo, non credo sia semplice per nessuno creare qualcosa di nuovo, sopratuttto in questo genere, in cui, o si cerca di esagerare con fegati che esplodono, o si cerca di stupire, a volte generando l'emozione opposta.
Gli attori fanno quello che possono (quando ho visto Sean Bean (Boromir nel Signore degli Anelli) pensavo che dicesse che avrebbe visto di nuovo le bandiere di Gondor sventolare al vento) su una sceneggiatura che è quella che è, e riescono comunque a non sfigurare troppo.
Certo, ci sono dei momenti di suspense niente male, ma questo non basta a salvare questo film, sinceramente scarso, e non può farlo da sola la scenografia (sennò mi sarei guardato un documentario sul Galles)
Giudizio: 2 su 5

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