Inception

di Christopher Nolan
USA, Gran Bretagna  2010
Azione, Sci-fi e sticazzi

Dom Cobb è un abilissimo ladro, il migliore al mondo quando di tratta della pericolosa arte dell'estrazione: ovvero il furto di preziosi segreti dal profondo del subconscio mentre si sogna, quando la mente è al massimo della sua vulnerabilità. Le abilità di Cobb ne hanno fatto un giocatore di primo piano nel pericoloso mondo dello spionaggio industriale, ma lo hanno reso un fuggitivo ricercato in tutto il mondo. Ma ora Cobb ha una chance di redenzione, ma solo se riuscirà a rendere possibile l'impossibile.

La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere, era la domanda che poneva sempre un fonatissimo Marzullo ai suoi ospiti, che erano tentati di mandarlo a quel paese, ma, visto che erano in televisione, si trattenevano.
Intro originalissima per dire che Inception, come tutti voi saprete, parla di sogni e della manipolazione del tessuto onirico in ogni suo aspetto per carpire segreti al soggetto sognante.
Se cercate un messaggio profondo, o un insegnamento da questa pellicola rimarrete delusi. Se invece non ve ne frega una beata fava del messaggio intrinseco e volete divertirvi e passare delle ore piacevole, ecco, Inception lo fa.
È vero, la trama, nonostante possa sembrare intricata, in realtà è molto lineare, quasi banale, questo però non cancella la spettacolarità delle scene di azione, sparatorie, inseguimenti, esplosioni e bombe a mano.
Io, purtroppo o per fortuna, non cerco mai l'insegnamento da un'opera. Chiaro che mi piace essere sorpreso, shoccato e magari da un punto diverso dal mio. Parto sempre con basse aspettative e con la voglia di divertirmi e questo mi porta ad apprezzare, forse oltre il dovuto, un'opera.
Il film è figo, mi è piaciuto, nonostante pensi che Di Caprio non sia all'altezza, perché pare un bambolotto troppo cresciuto monoespressione, e che con gli effetti speciali potevano anche darci dentro un po' di più. Inoltre aggiungo che gli argomenti trattati possono fare di un film o un libro un'immensa cagata, e qui non è successo, si rimane tutto sommato dentro limiti comprensibili e non si scade nella psichedelia. Oltre a Di Caprio, anche le caratterizzazioni degli altri personaggi mi sono parse adeguate e senza sbavature.
Non è il film dell'anno, non è un capolavoro, ma si lascia vedere, dai.
Non lascia indifferenti. Guardatelo e al limite insultatemi se non dovesse piacervi.

Giudizio: 3,5 su 5

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