Rabbia di Chuck Palahniuk

Anno: 2008
Pag: 357
Editore: Mondadori

"Rabbia" prende la forma di una storia (romanzesca) orale di Buster "Rant" Casey, nella quale un assortimento di amici, nemici, ammiratori, detrattori e familiari dicono la loro su questo personaggio malvagio (ma forse no), morto in circostanze tanto misteriose quanto leggendarie, che forse è stato il più efficiente serial killer di questa epoca [...]

Non è semplice recensire un romanzo di Palahniuk, sia per lo stile particolare dell'autore, sia perché sempre controverso, geniale, maledetto, incompreso, sperimentale, e chi più ne ha più ne metta.
Valutare su parametri oggettivi ogni sua opera è quanto di più difficile ci possa essere, perlomeno per il sottoscritto. Ogni romanzo di Chuck è un esperimento, a volte fuori di testa, ma sempre un'esperienza da vivere fino in fondo per comprenderne le potenzialità.
Come sempre nei romanzi di questo autore bisogna avere la forza di superare le prime pagine, di adattare la propria mente, di sintonizzarsi sulla frequenza giusta e poi godersi quello che accade pagina dopo pagina.
Rabbia è una biografia orale del protagonista al fulmicotone Buster Casey, detto Rant. La struttura narrativa quindi è suddivisa in una serie di testimonianze di personaggi che l'hanno conosciuto, amato, odiato, mitizzato, e, appunto, essendo una biografia orale, molti fatti risultano in contrasto, gonfiati. leggendari e tratteggiano la storia con pennellate di vario colore, come un quadro surrealista dipinto a più mani. Dopo il disorientamento iniziale si entra nella storia, masticandola via via sempre più velocemente, gustandone il sapore prima un po' amaro e poi sempre più appetitoso.
L'autore tratteggia una realtà distorta, una società malata e disturbata, futuri possibili e dimensioni parallele inquietanti, ma comunque verosimili. Personaggi improbabili da corte dei miracoli, portati all'estremo, per evidenziare quei limiti e quelle debolezze umane che la società cerca di sepellire sotto una coltre di sicurezze, quei disagi di ogni generazione, quella sensazione di essere inadeguati alla vita, di essere scherzi del destino e non esistenze dettate da qualcosa di superiore, ordinato e predefinito.
Chuck Palanhuk è tutto questo, prendere o lasciare, si odia o si ama, non ci sono vie di mezzo. E io, confesso, dopo alcune perplessità, e impegnandomi un po' di più nella lettura, l'ho amato e lo amo, e ho adorato questo romanzo, come ho adorato quelli che ho letto fino ad ora, passando per Ninna Nanna, Soffocare, Fight Club e Invisible Monster.
Non so se si può definire questo autore un genio, ma di certo lo si può inserire tra i più sperimentali e stilosi in circolazione. È la mia personale opinione, ovviamente.

Giudizio: 4 su 5


2 commenti:

  1. 1000 volte d'accordo,
    Rabbia è riuscito, secondo me.
    certe idee sono epiche
    davvero
    basta dire assorbenti e caccole di naso e già sai cosa intendo
    e poi, classe da vendere.
    5 non glielo avrei dato nemmeno io, ma 4.5 sì.
    Io lo ricordo con molto piacere.

    RispondiElimina
  2. uno di quei libri di "fantascienza in incognito"! mi è piaciuto molto, lo metto nella top 3 di Palahniuk (e li ho letti tutti).

    poco dopo l'uscita avevo letto da qualche parte che l'autore aveva intenzione di scrivere altri due romanzi collegati a questo, ma o me lo sono inventato o il progetto è naufragato.

    RispondiElimina

Vuoi vedere anche...

Related Posts with Thumbnails