Come scrivere un romanzo di successo (2)

Osservando la tendenza attuale bisogna avventurarsi in qualcosa di misterioso che riguardi qualche personaggio famoso della storia.
Naturalmente astenersi da usare Leonardo Da Vinci o Dante, che sono ormai inflazionati.
Un bel mistery su Pulcinella?
Eh sì, cari miei, dopo il filone vampiri edulcorati e licantropi con addominali scolpiti, la nuova tendenza sono i manoscritti proibiti e i segreti mai detti che riaffiorano dal passato. Tipo che Petrarca era una donna e la Divina commedia è stata scritta su un rotolone di carta igienica.
Poi tanto nuova questa tendenza non è, a partire dal successo del Codice da Vinci è partita una serie di libri fotocopia che hanno coinvolto i poveri Templari che si sono rigirati spesso nelle tombe. Il fenomeno era un po' calato con l'arrivo di Twilight, ma ultimamente è ritornato con prepotenza.
Alcuni di voi, giustamente, diranno: parli proprio tu che hai scritto La Clessidra d'Avorio! Be', io rispondo che c'ho provato.
Quindi, cercate un qualche personaggio storico che non sia stato già sfruttato, create un bel mistero e dateci giù di inseguimenti, enigmi e morti violente.
Io ci sto seriamente pensando, il mio problema è che appena ho un'idea che mi sembra anche minimamente buona, non rifletto su quella che è la tendenza del mercato. Immagino che sia giusto così, nel senso, mi par davvero brutto che uno scrittore badi solo alla moda del momento e non al suo estro e all'ispirazione. Ma magari sbaglio io, eh. Magari, e dico magari, sto scrivendo questo post solo per invidia. Brutta bestia.
Non sono ipocrita, avere successo mi farebbe piacere, più che altro per sfiorare l'utopia di mantenermi scrivendo, ma ho sulle spalle decenni di gavetta e anni di illusione e ho maturato una decisione che ho già annunciato in diversi altri post: pubblico tutto in self-publishing. Se poi qualcuno mi nota, tanto di guadagnato.
Sia chiaro, questa non è una critica per gli scrittori che sono riusciti a farsi pubblicare questo tipo di romanzo, ma per quegli editori che cavalcano la moda del momento. E perché no? Mi si risponderà. Sì, comprendo: lavorando dall'interno si capiscono molte cose, soprattutto come sia difficile vendere i propri prodotti. Quindi se tutti seguono le mode perché non gli editori? Bisogna campare, questo è il punto.
L'unica noia è vedere gli scaffali ricolmi di questi libri, e, sicuramente, tra le centinaia, ci saranno degli ottimi romanzi, ma a me come lettore, mi rende diffidente. È solo questo, perché in realtà non posso criticare, visto che non ho ancora letto nulla di questa moltitudine.
Chiuso.
Se riuscite a farvi pubblicare: bene. Questo non vuol dire che la vostra opera diventi un romanzo di successo. Però, perlomeno, il primo passo l'avete fatto.

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