Il sangue degli angeli - anteprima


Quella che vede qui a fianco non è la copertina ufficiale, è provvisoria, l'ho fatta io, e non mi piace. Quindi non verrà usata.
Uscirà a breve solo in formato ebook tramite il circuito di Simplicissimus il mio nuovo romanzo dal titolo Il sangue degli angeli.
So cosa state pensando: ecco un altro che cavalca l'onda del momento con gli angeli, i vampiri e gli eucalipti mannari. Niente di più sbagliato, il libro parla di fantasmi e di un team che li cattura.
Come? Vi sembra di averlo già sentito?
Come dite? Ghostbusters?
Sì, e di fatti qui mi tocca mettere la presentazione del romanzo per farvi capire meglio:

È possibile rilevare, circoscrivere e stoccare un entità ultraterrena? Seguendo le teorie del dottor Venceslav lo scienziato Filippo Redoli ha progettato e assemblato delle apparecchiature in grado di farlo. In collaborazione con Giorgio Parca, esperto di sistemi hardware e software, e Paolo Macchia, ex soldato, catturano fantasmi, proprio come nel film Ghostbusters, e li vendono a un misterioso personaggio: l'occultista Markus Dragoner.
L'ispirazione dal film degli acchiappafantasmi e, appunto, solo uno spunto, perché il parallelismo con la pellicola è solo iniziale e marginale, poiché vira ben presto verso toni più scuri, puntando verso l'horror, il thriller, l'urban fantasy.

Il libro omaggia il film, perché prima di tutto è una delle mie pellicole preferite in assoluto, e secondo perché mi era venuta questa idea, che non vi posso svelare altrimenti vi toglierei la sorpresa.
L'apertura è, a tutti gli effetti, un piccolo omaggio al film: un bibliotecaria viene spaventata da una presenza che fa volare fogli e libri. Vengono chiamati i tre, grazie ai contatti di Dragoner, per indagare sull'accaduto. Ufficialmente si identificano come appartenenti al Dipartimento Ambientale per il rilevamento e lo studio dei fenomeni elettromagnetici, ma in realtà catturano fantasmi.
Poi, come dice la pomposa presentazione, tutto vira verso toni più scuri.
La mia innata pigrizia e la voglia di far leggere al grande pubblico questo mio nuovo lavoro hanno fatto sì che io rinunciassi dopo qualche mese alla ricerca di un editore. Altri mesi li ho spesi a meditare sulla scelta del self-publishing, ma alla fine ho deciso che era giusto farlo. Inoltre credo questa sia la nuova frontiera per gli scrittori che come me fanno fatica a emergere dal sottobosco degli autori di genere (io che un genere vero è proprio non l'ho mai seguito).
Siamo la massa degli autori sconosciuti e sfigati? Non credo e non sta a me giudicarlo. Forse su questo argomento farò un altro post.
Per finire, dico che mi sono divertito a scrivere questo romanzo, lo giudico un buon lavoro e spero possa divertire anche i lettori.
Attendete fiduciosi.

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