Il posto del buio - Dean Koontz

Ah, che romanzo, fratelli! Zuppo di strana roba lisergica, con gente che entra ed esce dalla finestra, esplosioni verdi... che dite? Ah, quello era Grosso guaio a Chinatown.
Comunque in questo romanzo Koontz l'ha scritto sotto effetto di LSD, Peyote, fungo dell'amore, una cassa di birra.
Perché la storia è strana, i personaggi sono strani, ma, quello che è più strano è che ti acchiappa di brutto, proprio come se assumessi una droga. Inizi a leggere e non smetti finché non ti cascano le braccia o ti si bruciano gli occhi.
È bello, pieno di roba paranormale, che sembra normale, e personaggi reali che potrebbero sembrare irreali se non fossero tratteggiati con maestria nella loro caratterizzazione.
Ecco, è questo che a volte non capisco del caro Dean, in alcuni romanzi i personaggi sembrano delle caricature, o troppo buoni, o troppo cattivi, caratterizzazioni pessime, magari su trama carina. O non si droga quando li ha scritti, oppure ha i suoi fedeli ghost writer. Oppure, amici e compari, anche lui è umano.
Comunque ritornando a bomba su questo romanzo, vi dico che vale la pena di essere letto, è uno di quei titoli che fanno amare questo autore e che ti spingono a comprare altri suoi titoli.
E se prendi delle mazzate sui denti con alcuni non riusciti molto bene, sei certo che magari al prossimo di restituirà di nuovo emozioni, con gli interessi. Sì, perché rispetto al mio numero 1 King, Koontz negli anni mi ha regalato maggiori picchi di stupore.
Questo è uno di quelli, anche se datato.

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