Inferno 17 - prossimamente in ebook


Anche Inferno 17 uscirà presto in ebook e con una nuova veste grafica proprio come L'anima errante.
Romanzo scritto nel 2005 e uscito in formato cartaceo nel 2007 con Edizioni XII.
Il manoscritto verrà pubblicato senza ulteriore editing e, come anticipato, con una nuova cover elaborata dal sottoscritto.
Naturalmente il prezzo di vendita sarà l'ormai canonico (almeno per me) 0,99 euro.
A presto.

SINOSSI:
In un istituto d’igiene mentale, inchiodato ad un letto, c’è un paziente molto speciale; o per lo meno così la pensa l’infermiere Paolo Montale. Deve essere speciale per forza, perché un’intera ala del terzo piano è riservata a lui.
Il Detective Jonathan Greco, invece, deve vedersela con un serial killer che pugnala giovani donne, ne beve il sangue, e imprime loro simboli esoterici sulla fronte.
Qual è il legame tra questi episodi? E chi è l’uomo in coma, sfigurato dalle ustioni?

Netgamers - impressioni utenti amazon


Recensioni di Netgamers di 2 lettori soddisfatti su Amazon.it.
Giusto per tirarmela un po'.

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5 su 5 stelle
cosa succede al tuo personaggio quando non giochi? 29 gennaio 2013

Ho riconosciuto alcuni dei miei amici in questo libro :)

Le storie che si incrociano sono due, quella dei quattro protagonisti, molto diversi tra loro ma accomunati dalla passione per il gioco e quella dei personaggi che hanno una vita propria nel momento in cui i giocatori si scollegano.
Da leggere se sei un giocatore ma anche se coe me non lo sei: aiuta a capirli un po' di più.
consigliato.
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5 su 5 stelle 
sono un netgamer 26 gennaio 2013
Sono un netgamer con tanto di famiglia e mi ci sono riconosciuto a tratti. Ma è un libro avvincente anche per chi magari un videogioco online non lo ha mai manco sentito nominare :)
Bello. Letto tutto d'un fiato.

L'anima errante - Prossimamente in ebook

Questa è la prima copertina che ho elaborato per la prossima uscita in versione e-book de L'anima errante, romanzo datato 2001 che ha subito diverse variazioni, editing e revisioni complete.
Ora è giunto il momento, a distanza di 12 anni, di riproporlo nella sua nuova veste.
La prima cover che mi è venuta in mente è questa, non è detto che sia quella definitiva. Se mi dite cosa ne pensate mi fate un piacere.

Non so darvi una tempistica precisa sull'uscita, sicuramente nei prossimi mesi e, come al solito, sarà pubblicata da Narcissus a 0,99 euro, disponibile poi su tutti i maggiori store online di vendita libri.

SINOSSI
Matteo Mosseni è uno scrittore in crisi creativa. Per ritrovare l’ispirazione perduta, acquista, con gli ultimi soldi rimastigli, una villa ottocentesca. L’edificio però nasconde un segreto imprigionato tra le sue mura da secoli. In una girandola di colpi di scena, Matteo si ritroverà a fare un patto diabolico per riguadagnare il successo perduto. Ritornerà ai fasti di un tempo, ma a quale prezzo?

Il sangue degli angeli - Recensione di Alex Girola

Recensione di Alex Girola sul suo Plutonia Experiment de Il sangue degli angeli.
È del 17 luglio 2012, ma ve la ripropongo perché magari qualcuno se l'era persa e perché fotografa bene pregi e difetti del romanzo.


Davide Cassia è un autore di genere che da anni frequenta il frizzante sottobosco dell’editoria autoprodotta e della microeditoria superspecializzata.
In passato mi è già capitato di leggere qualcosa di suo, divertendomi. Ora, dopo qualche anno, mi sono trovato davanti questo nuovo romanzo e non ho potuto fare a meno di comprarlo [continua a leggere]

Netgamers - prime pagine


1.
Un sole pallido velato di nubi stava tramontando a ovest, quando i quattro raggiunsero una radura spoglia e si fermarono ai piedi dell'unica quercia che si ergeva nella zona. Il vento muoveva lievemente le fronde e i rami stormivano come per suggerire qualche mistero non ancora svelato.
In lontananza si intravedeva un villaggio, case di paglia e fango costruite in circolo intorno al pozzo. Da alcuni camini si levava pigramente del fumo e saliva al cielo formando un lungo serpente grigiastro.
"Uuumani, che schifo", disse il licantropo. Il suo nome era Smerghell, aveva la pelliccia blu, occhi gialli e denti affilati come sciabole. Indossava solo una leggera armatura di cuoio con impresso sul petto un ragno.
"Parla per te, cagnaccio, io li trovo deliziosi," ribatté il vampiro. Il suo nome era Rarziak, indossava un completo gessato nero a righe grigie, un mantello scuro fino ai piedi, volto pallido, capelli corvini, lunghi, legati a coda di cavallo.
L'orco grugnì solamente, era grosso e verde, come ci si aspetta da uno della sua razza, indossava un corpetto di cuoio, e nella mano destra impugnava una clava ferrata. Il suo nome era Robbon.
Di fianco all'orco, un cavaliere oscuro, alto quanto il mostro verde, completamente ricoperto da un’armatura nera con riflessi violacei, impugnava una spada lunga, anch'essa nera e uno scudo pavese, enorme, con un ragno nero nel centro, su campo viola. Lui era Lord Vanquish.
"Non sembrano esserci cavalieri e simili nei dintorni," disse con voce profonda e spettrale.
"Quelli spuuuntano sempre quuuando meno te l'aspetti," ribatté Smerghell.
Tutti e tre si girarono a guardarlo.
"Che c'è?"
"La vuoi piantare con 'ste U?" lo apostrofò Rarziak.
"Scuuu… scusate, era per restare nel personaggio."
"Be', hai rotto."
"Okay, basta parlare, distruggiamo quell'insulso cumulo di spazzatura," sentenziò Lord Vanquish, e partì a testa bassa verso le costruzioni in lontananza. Uno dopo l'altro, lo seguirono.
Percorsero la distanza in pochi minuti. Smerghell estrasse gli artigli, il vampiro fece apparire il suo bastone e insieme si avventarono sulla prima casa. Alcuni umani al pozzo gridarono e scapparono. Il licantropo si staccò dal gruppo e li fece a pezzi, una donna e un bambino di cui mangiò immediatamente la testa per aumentare la forza. Intanto gli altri tre avevano già demolito l’edificio e ucciso i suoi abitanti.
Il trambusto aveva fatto uscire dalle proprie dimore tutti gli abitanti del luogo, che ora si davano alla fuga. I quattro non ne lasciarono sfuggire nemmeno uno e li smembrarono, caricando i pezzi di carne migliore nello zaino capiente dell'orco.
Quando anche l'ultimo umano fu trucidato, distrussero le rimanenti case e pure il pozzo, con soddisfazione.
"Avete visto che bravo sono stato?" disse Rarziak.
"A fare che?"
"Non ne ho succhiato nemmeno uno."
"Non dire stronzate, ti ho visto benissimo, hai bevuto un bellimbusto che ha persino avuto l'ardire di colpirti e quel bambino a cui ho mangiato la testa," replicò il licantropo.
"Ecco, tu puoi andare in giro a mangiar teste, e io non posso nemmeno bere un pochino?"
"Piantatela tutt’e due," gracchiò Lord Vanquish. "Meglio levarsi da qui, prima che arrivi qualche ospite indesiderato."
Come se quelle parole avessero fatto scattare un allarme, vicino alla quercia, proprio da dove erano giunti loro, apparvero due figure, alte e snelle, con spade corte e archi lunghi.
"Elfi," mormorò Smerghell.
"Froci elfi, vorrai dire," aggiunse Rarziak.
"Sono solo due," grugnì Robbon.
Di fianco ai due elfi apparvero due umani, uno era sicuramente un cavaliere lucente e l'altro un curatore.
"Cazzo!" sbottò il lupo.
"Possiamo batterli," affermò Vanquish.
"Sì, ma rischiamo di perdere il bottino," ribatté il vampiro.
"Io non me la filo con la coda tra le gambe, solo per due elfi e due umani," disse il cavaliere.
Furono i nemici a decidere. I due elfi tesero gli archi e fecero sibilare le frecce che caddero a pochi centimetri dai piedi di Vanquish.
"Hai capito chi ritengono più pericoloso? Gliela farò vedere io con i miei artigli…"
"Frena, Smerghell," intervenne Lord Vanquish. "Io prendo il cavaliere, ovviamente, voi cercate di far fuori per primo il curatore. D'accordo?"
Gli altri annuirono o grugnirono.
Caricarono all’unisono. Il cavaliere lucente rimase a protezione del curatore; i due elfi, prima di raggiungere la mischia, spararono due frecce che rimbalzarono senza far danno sulla corazza di Vanquish.
Appena furono a tiro sfoderarono le armi. La battaglia parve subito girare a favore del Male: Vanquish menò un fendente che l'avversario non riuscì a parare e gli aprì uno squarcio nell'armatura lucente sul fianco, senza ferirlo. Smerghell evitò la spada corta di uno dei due elfi e riuscì a procurargli una ferita a una spalla. Robbon deviò la spada dell'altro elfo con la mazza e gli tirò una gran spallata ribaltandolo. 
Ma Rarziak, che in teoria aveva il compito più semplice, non riuscì nemmeno ad avvicinare il curatore: quello fece i suoi simboli per aria e lui fu sbalzato lontano dalla mischia di una decina di metri.
Questo diede un vantaggio e più vigore ai guerrieri del Bene. Nei quattro secondi che il vampiro impiegò a rialzarsi e a rientrare in gioco, l’elfo, che sembrava di sesso femminile, riuscì a infliggere a Robbon una profonda ferita al ventre e l’orco indietreggiò sanguinando copiosamente, poi, libera dall’avversario, diede supporto all’elfo più maschio.
L’azione congiunta dei due riuscì a penetrare nelle difese di Smerghell, e affondarono insieme le spade nel petto del licantropo.
In quel frangente Rarziak rientrò nella mischia, ma era troppo tardi: forte del numero, anche il curatore entrò in battaglia colpendo con il suo bastone Vanquish, supportato dal cavaliere lucente, e in pochi minuti tutto finì. Robbon fu trucidato dagli elfi, che poi riuscirono a passare a fil di lama anche Rarziak. Vanquish non indietreggiò e, orgoglioso e fiero com’era, tentò di tener testa a tutti e quattro, ma era una lotta disperata. 
Anche grazie a una benedizione del curatore sul suo gruppo, il cavaliere oscuro fu massacrato dai colpi del Bene

Doll in Love - in vendita su ebay

Questo romanzo in formato cartaceo è praticamente impossibile da trovare in tutti gli store e forse anche librerie del mondo. Il sottoscritto però - pensate, dal 2003, ne ha ancora diverse copie sul groppone.

Se vi interessa potete reperirlo direttamente su ebay cercando Doll in Love di Davide Cassia a 5 euro + 1,5 di spedizione.

La quarta di copertina recita:
Lorenzo vede nella vetrina di un negozio un Real Doll “così bella, invitante, con quella pelle color alabastro e quelle labbra carnose, rosse e irriverenti” che non può fare a meno di innamorarsi di lei: è perfetta, è la donna ideale. Scoprirà che la bambola ha un’anima ed è capace di amare. Davide Cassia costruisce la sua storia in una atmosfera sospesa tra realtà e sogno…

Il sangue degli angeli - Nuova cover

Nuova si fa per dire, è la prima a cui avevo pensato, ma che non finiva di piacermi. Ho riflettuto e sono arrivato alla conclusione che questa, seppur con qualche imperfezione, rifletta di più il carattere del romanzo e che sia visivamente più interessante.

Trovate l'ebook su Amazon.it a questo indirizzo.
Su IBS a questo indirizzo.
Su Ultima Books a questo indirizzo.

Netgamers - I videogiocatori sono maschi?


Lungi da me scrivere un post sessista, ma è così, i videogiocatori in percentuale sono in maggioranza maschi.
Nel mia lunga esperienza di gamer ho conosciuto poche donne interessate a questo tipo di intrattenimento.
Certo, c'è da fare dei distinguo. In primo luogo c'è da dire che le percentuali variano rispetto al genere, alla piattaforma e all'età. Chiaramente gl uomini sono quasi esclusivamente al 100% nei giochi FPS (sparatutto), i giochi di corsa, quelli violenti e quelli di guerra.
Le percentuali cambiano se si parla ad esempio della serie The Sims, o se si considerano le console come la Wii e quelle che hanno periferiche per ballare, ecc, ecc. Inoltre negli ultimi anni sono entrati in ballo anche i quelli giocati sui social network, in primis Facebook, dove spesso il gentil sesso si scimmia con giochi come Farmville.
I motivi per cui il videogioco è maschio sono già stati sviscerati in altri contesti e addirittura una ricerca della Stanford University pare sfatare quella brutta credenza per cui le donne non sono in grado di capirli, ma che semplicemente sono meno motivate e soddisfatte degli uomini nella fruibilità di questo tipo di passatempo, con tanto di tracciati cerebrali dove il maschio presenta una forte goduria quando si tratta di conquistare un territorio (pensa un po').
Io penso anche che oltre a questo entrino in ballo anche altre differenze di encefalo tra uomo e donna. In primo luogo, a parer mio, le donne sono meno inclini all'astrazione, sono più concrete, più realiste, più pratiche ed è difficile che riescano, appunto, a provare soddisfazione videogiocando, che per sua stessa natura, è intrattenimento di evasione.
In più si intromette anche un tipo di educazione sessista ormai radicata da millenni in cui il gentil sesso deve fare cose carine, spumose, rosa, coi fiocchetti, e non perdere tempo con michiate tecnologiche.
Forse in futuro, con le nuove generazioni, le cose cambieranno: siamo ormai  in pieno nell'era digitale e i bambini imparano prima a smanettare con tablet, portatili, smartphone che a parlare.

Netgamers - Intervista su Gamemag.it

Su Gamemag.it trovare un'intervista del sottoscritto in merito alla dipendenza da videogiochi, argomento principale del nuovo romanzo Netgamers.

Trovate l'intervista a questo indirizzo.

Intervista

Gamemag: Come prima cosa, vorrei che tu ci parlassi del tuo nuovo romanzo Netgamers.
Davide Cassia: Netgamers cerca di affrontare con occhio disinteressato e oggettivo la dipendenza da videogiochi, soprattutto quelli multiplayer. Narra la vita di quattro personaggi completamente diversi l'uno dall'altro, legati da uno stesso MMORPG, e le loro peripezie nella vita reale per giustificare il tempo sottratto agli impegni lavorativi, scolastici e affettivi. Ma non è finita qui. La narrazione si sviluppa su tre livelli: quello appunto della vita reale dei personaggi, quello virtuale dei loro alter-ego nel gioco e quello di quando questi ultimi sono, diciamo così, a riposo [continua]

Netgamers - I videogiochi fanno male?

Articolo del 09 giugno 2010

Facile demonizzarli.
Come ogni passatempo e/o passione possono portare ad alienazione in caso di abuso
Ma, come per qualsiasi cosa, ci vuole la giusta misura
E ve ne parla uno che ne ha abusato parecchio
Io sono uno di quelli che sostiene che i videogiochi aprono la mente.
Certo, anche qui si può generalizzare, dipende dal genere.
Uno sparatutto, o un platform aiutano solo a migliorare il coordinamento braccio-cervello e alla lunga riconglioniscono. La complessità di alcuni videogame però fanno ragionare e per risolvere determinati problemi ci si deve strizzare il cervello. Ma anche nel caso dei famigerati fps citati prima, a mio avviso sono sempre uno stimolante per le sinapsi.
Se prendiamo poi alcuni games di ultima generazione in cui l'immersione interattiva del giocatore diventa esperienza ludica totale, si può affermare, con le dovute precauzioni, che è come vivere un'altra vita.
Esperienze come quelle di Bioshock e il suo seguitoFallout 3 e tutte le sue espansioni, Oblivion e ovviamente i mmorpg tanto di moda come World of Warcraft, sono la quintessenza dell'evasione e dell'esperienza di seconda vita, altro che quella schifezza di Second Life.
I videogiochi non sono solo questo.
Sono puro divertimento, certo, sempre per chi li sa apprezzare.
Ma sono anche cultura.
Per mia esperienza personale, mi sono arricchito di conoscenza giocando a simulazioni storiche, nozioni che non erano nel mio bagaglio ci sono entrate a forza grazie a quelle ora passate davanti al monitor.
Mi hanno anche ispirato e dato lo spunto per scrivere racconti e romanzi, e, probabilmente, tenuta sveglia la mente, pronta e reattiva agli stimoli esterni.
Ok, vista così sembra che i videogiochi per me abbiano solo meriti.
Come già accennato possono diventare una droga. Soprattutto per menti in formazione, per i bambini e gli adolescenti.
Non bisogna negare il gioco, ma integrarlo ad altre attività. Se un soggetto fa solo quello, allora è preoccupante. Se viene invogliato a sviluppare altre passioni, allora il videogioco può essere per un paio d'ore una valvola di sfogo. Sempre meglio che guardare determinati programmi in televisione.
In conclusione, il problema non è lo strumento, ma chi lo utilizza e come viene utilizzato.

Netgamers - Videogiochi e creatività


Ripropongo un articolo che aveva scritto qualche tempo fa, giusto per promotion :).

Pensando al sottoscritto la risposta è sì. O perlomeno, più che la creatività, la fantasia, diventando cibo per la mente, non esattamente come i libri, ma con un impatto visivo maggiore (ovvio).
Chiaro che dipende anche dalla tipologia di videogioco. Tetris intrattiene e diverte, poi morta lì, invece qualcosa di più evoluto come un buon GDR, un ispirato FPS, un gioco a turni, un RTS, o un'avventura grafica con i controcazzi stimolano eccome. Ci sono fior fior di ricerche che dicono che la combo occhio-mano, la risoluzioni di intricati enigmi, la pianificazione di tattiche di guerra, l'organizzazione sociale, politica ed economica di alcuni titoli e il numero di informazioni elaborate, fanno lavorare l'encefalo a pieno regime.
Come ogni cosa, sentite da che pulpito, anche i videogiochi vanno usati con moderazione, come spiego anche in questo post: i videogiochi fanno male? Altrimenti si possono raggiungere alienazioni negative, alterazione della percezione della realtà e micosi inguinali.
Ultimamente poi, in modo sempre più significativo, dai videogiochi si pesca a piene mani per fare film più o meno riusciti e si producono libri ispirati direttamente da essi, che in alcuni casi sono anche ben scritti e divertenti.
Alcuni poi sono veri e propri capolavori per quanto riguarda trama, personaggi e atmosfera, e si adattano perfettamente alla trasposizione cinematografica. Penso ad esempio a Bioshock, di cui è stato annunciato un  diretto da Gore Verbinski e prodotto da Universal, e al libro scritto da John Shirley dal titolo Rapture. Questo autore, solo per dirne alcune, con la raccolta di storie brevi "Black Butterflies" ha vinto il Bram Stoker Award e ha scritto la prima stesura della sceneggiatura de "Il Corvo". Ne parlano bene di questa trasposizione, vi faro sapere quando la leggerò.
Tirando le somme credo proprio che i videogiochi stimolino la corteccia cerebrale, che sia creatività, fantasia, velocità di pensiero, elaborazione dati e quant'altro ne traggano benefici. Ovviamente, essendo la stimolazione molto più immediata e interattiva di un testo scritto, va assunta con moderazione.La funzione educativa può essere svolta anche da dei videogiochi, come dai libri e, come i libri, possono essere brutti e cattivi, disdicevoli, oppure fantastici, divertenti e far riflettere.
Sono chiaramente cose diverse, e portano a stimoli differenti. Credo che l'esperienza di un buon libro e molto diversa da quella di buo gioco, il primo può suscitare emozioni che l'altro non stimola e viceversa.

Netgamers - Disponibile su Amazon.it

Scusate, spero di non disturbare troppo, ma voglio diventare ricco vendendo ebook a 99 centesimi.
Netgamers è disponibile anche su Amazon.it
Lo trovate a questo indirizzo.
Compratelo, costa quanto un caffè. Leggetelo, e, se lo ritenete degno, scrivete qualcosa di bello nello store dove l'avete comprato. Condividete il link, così posso mantenere la famiglia, che ad aprile mi nasce un altro figlio.

Ancora dieci minuti e poi stacco.
Motto del Netgamer

Netgamers - Disponibile su Ultimabooks

Disponibile da oggi su Ultimabooks, il portale di Simplicissimus per la vendita degli ebook, il mio nuovo romanzo Netgamers, a 0,99 euro in formato epub e mobi.
Lo trovate a questo indirizzo: http://www.ultimabooks.it/netgamers.
Presto disponibile su buona parte degli store online.

Può un videogioco diventare come una droga? Creare dipendenza? Questo romanzo cerca di dare una risposta a questi interrogativi attraverso la storia di quattro personaggi reali totalmente diversi l'uno dall'altro e dei loro alter-ego digitali.

Il sangue degli angeli - recensione su Amazon.it


Recensione de Il Sangue degli angeli da parte di un acquirente Amazon.it

Lieta sorpresa 18 agosto 2012

il sangue degli angeli è stata una autentica sorpresa. L'autore dimostra mestiere nel padroneggiare molto bene la trama, decisamente originale nonostante il debito palese nei confronti del film Ghostbuster, nel delineare bene i personaggi e nel mantenere un ritmo di narrazione serrato fino alla fine.
Altra nota positiva è l'editing, solitamente punto dolente per le autoproduzioni. qua è preciso e che spicca per qualità, ho contato giusto due refusi e qualche errore nella marcatura alla fine dei primi capitoli che narrano le origini di Markus.
Decisamente promosso, credo non sarà l'unico libro che leggero di questo autore.

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